LECCE. Ludovica aveva due anni e mezzo quando, lo scorso 29 Dicembre, morì all’ospedale Vito Fazzi. I genitori hanno presentato la denuncia insieme al loro legale perché sono certi che ci siano stati dei ritardi ed ineguatezza sul sistema sanitario, come indica SkyTG24.
La piccola fu portata prima al pronto soccorso di Gallipoli fin da quando i sintomi si manifestarono più aggressivamente. Purtroppo, arrivando alla sede, la piccola svenne.
Da qui in avanti l’intera famiglia fu la protagonista di un assurda attesa, anche se gli altri pazienti credettero il loro posto gentilmente.
Quando però la dottoressa di turno ha notato la bambina, ha indirizzato la famiglia al reparto di Pediatria sempre nel nosocomio di Gallipoli. Passarono 45 minuti tra l’attesa e le corse che la famiglia di Ludovica dovette affrontare.
La bambina fu fatta stendere su un lettino e visitata. Dopo un’ora e mezza, stando alla denuncia, il padre avrebbe chiesto ai medici maggiore assistenza. I medici gli consigliarono di portarla a casa poiché, a detta loro, si trattava di una normale influenza.
Il massimo che potevano fare, stando al racconto, era portarla all’ospedale Vito Fazzi di Lecce poiché, nel loro reparto, non c’era posto.
La famiglia riesce anche ad ottenere un’ambulanza per il trasporto, rimando in codice verde secondo le cartelle cliniche. Arrivati alle 22.30 la bambina fu intubata perché non respirava correttamente. Da qui una serie di esami e Tac dove, durante la seconda, la piccola ebbe le convulsioni.
Fu necessario il ricovero in Rianimazione dove, il 29 Dicembre, Ludovica si è spenta. Gli fu diagnosticato una encefalite fulminante, forse dovuta a un virus influenzale.
Dopo la denuncia, avvenuta il 24 Gennaio, l’avvocato spiega: “Il cruccio dei genitori è dovuto proprio alla tempistica e alla mancata individuazione della causa del malessere: due ore di attesa in ospedale senza che venisse fatto nulla, come attestato dai referti medici, qualche dubbio ce lo fanno sorgere”.
Oltre alla denuncia alla Procura, “abbiamo consegnato la documentazione medica a un nostro consulente medico legale di fiducia che a breve ci farà sapere le sue conclusioni”, conclude l’avvocato Greco.