Secondo uno studio condotto dagli esperti dell’Università Cattolica – IRCSS Fondazione Policlinico Gemelli e pubblicato sulla rivista scientifica “Lancet Microbe”, con riferimento al 2023, l’incidenza dei casi di streptococco è stata significativa, soprattutto tra i bambini più piccoli. Questo aumento potrebbe essere attribuito a un possibile debito immunitario legato alle protezioni utilizzate durante la pandemia di Covid-19.
Il batterio dello streptococco sembra aver fatto un ritorno significativo dopo la fine della pandemia, colpendo principalmente i bambini. Essi sono stati costretti a letto con febbre alta e tonsille gonfie, con le farmacie prese d’assalto alla ricerca di test diagnostici. Questo ha portato a un’incidenza simile ai livelli pre-pandemici. In particolare, nella casistica del 2023 presa in esame, il 13-16% di tutti i campioni esaminati è risultato positivo allo streptococco.
Gli esperti hanno evidenziato che l’immunotipo M1 è stato il più diffuso, considerato anche il più grave e virulento. Questi risultati suggeriscono un’importante considerazione sull’effetto delle misure di protezione durante la pandemia di Covid-19 e il loro possibile impatto sull’immunità nei confronti di altre malattie infettive come lo streptococco.