L’Università di Bologna e l’Ingv hanno riscontrato, tramite uno studio in merito, una deformazione rocciosa sotto il suolo dei Campi Flegrei, alta 500 metri e di un diametro di 5 km la quale potrebbe impedire al magma di risalire la superficie. Massimo Nespoli, ricercatore del Dipartimento di Fisica e Astronomia Augusto Righi dell’Università di Bologna e primo autore dello studio ha spiegato:
“La presenza di questa sorgente deformativa era stata evidenziata in passato da studi di tomografia sismica: un’ulteriore conferma arriva ora dall’osservazione di una brusca variazione del rapporto tra il numero di terremoti con magnitudo piccola e il numero di terremoti con magnitudo alta”.