Tre operatori di una casa di riposo di Grado (Gorizia) sono stati condannati, con rito abbreviato, a pene complessive per circa 13 anni di reclusione e a un risarcimento di 175 mila euro per maltrattamenti nei confronti di alcuni anziani ospiti.
Lo ha deciso stamani il Gup del Tribunale di Gorizia, che ha riconosciuto l’aggravante del concorso ed escluso quella della crudeltà, condannando gli operatori socio sanitari Rosa Longo a 4 anni e 10 mesi di reclusione, Stefania Di Benedetto a 4 anni e 4 mesi, Gianfilippo Di Maria a 3 anni e mezzo.
Vittime di minacce, insulti e vessazioni fisiche, secondo quanto ricostruito, erano otto donne, tra gli 80 e i 96 anni, non autosufficienti.
A ciascuna di loro – e ai familiari di una delle parti lese, che nel frattempo è deceduta – il giudice ha riconosciuto un risarcimento di 20 mila euro, ma i condannati – interdetti per 5 anni dai pubblici uffici e per 3 dalla professione di Oss – dovranno saldare anche 15 mila euro al Comune di Grado, proprietario della struttura, e una cifra da definire in sede civile alla cooperativa appaltatrice dei servizi assistenziali.
I tre operatori erano stati arrestati lo scorso maggio nell’ambito di un’indagine del Nucleo anti-sofisticazione e sanità di Udine.
Le indagini erano state avviate a novembre 2021 a seguito di alcune segnalazioni circa “anomali e ripetuti” ricoveri di anziani al Pronto soccorso.
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