Una parte del compenso delle prestazioni veniva devoluto all’artista, mentre la gran parte era destinato ad incrementare le casse del clan o singoli affiliati.
Il 55enne inoltre, con altri affiliati, pretendeva il”pizzo” dai titolari di attività commerciali della zona dell’ agro aversano, costringendoli anche ad acquistare gadget pubblicitari, come calendari, agende, penne, accendini, a prezzi di gran lunga superiori a quelli di mercato.
L’ uomo, esponente della cosca casertana, è emerso dalle indagini della Squadra Mobile di Caserta e poi dal processo che ne è scaturito, è risultato essere un affiliato di un noto clan, è stato condotto al carcere di Santa Maria Capua Vetere.