La vicenda dell’insegnante di sostegno aggredita da un gruppo di circa 30 genitori a Castellammare di Stabia ha assunto nuovi sviluppi. La docente, colpita durante una spedizione punitiva organizzata all’interno della scuola media Salvati, è stata iscritta nel registro degli indagati. Questo atto, come spiegato dagli inquirenti, è stato necessario per consentire il sequestro del suo cellulare e verificare alcune accuse sollevate da alcuni genitori, che sostengono l’esistenza di presunte chat inappropriate tra la docente e gli alunni.
L’aggressione, avvenuta il 16 novembre, è stata innescata da voci diffuse sui social e da accuse di comportamento scorretto della professoressa nei confronti di alcuni studenti. Durante l’assalto, la docente ha riportato un trauma cranico, mentre suo padre, intervenuto per difenderla, ha subito la frattura di un polso. I carabinieri sono riusciti a fermare il gruppo evitando conseguenze peggiori. Nel frattempo, sono stati sequestrati computer e cellulari sia dell’insegnante sia di alcuni coinvolti per fare luce sui fatti.
Le accuse contro l’insegnante includono dicerie amplificate da post virali condivisi online. Al momento, non sono emerse prove concrete nelle chat sequestrate. Tuttavia, l’inchiesta della Procura di Torre Annunziata prosegue per fare chiarezza, e l’episodio ha scatenato accese polemiche sulla gestione dei conflitti tra scuola e famiglie, oltre a riaccendere il dibattito sulla sicurezza all’interno degli istituti scolastici e sui rischi della diffusione di notizie non verificate sui social network.
Il sindaco di Castellammare, Luigi Vicinanza, ha definito l’episodio “di enorme gravità” e ha chiesto un’indagine rapida per riportare la serenità tra famiglie, studenti e docenti. La vicenda continua a scuotere la comunità locale e il mondo dell’istruzione.