Un nuovo colpo ha colpito la scuola Lizzadri-Roncalli di via Vittorio Veneto, a poche ore dalla chiusura dell’anno scolastico e in vista dell’allestimento dei seggi elettorali per il referendum. Nella notte, ignoti si sono introdotti all’interno dell’istituto scolastico portando via 31 computer — di cui 20 custoditi in una cassaforte situata in un’aula chiusa — e tutte le attrezzature dell’aula 2.0, acquistate grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
Il furto è stato scoperto dai carabinieri nel corso di controlli preventivi legati all’organizzazione dei seggi elettorali. Secondo quanto emerso dalle prime indagini, il sistema d’allarme dell’edificio non è mai entrato in funzione, facendo pensare a un’azione mirata da parte di persone che conoscevano bene la struttura e i suoi punti deboli. Gli investigatori non escludono alcuna pista e stanno visionando le immagini delle telecamere presenti nella zona.
Si tratta del terzo episodio in meno di un anno ai danni della Lizzadri-Roncalli. A luglio 2024 erano stati rubati due computer di recente acquisizione, mentre in ottobre si era verificata un’effrazione con danni agli ambienti scolastici ma senza furto. Questa volta, però, il colpo è di dimensioni tali da mettere seriamente a rischio la continuità didattica, soprattutto per quanto riguarda i progetti digitali e l’uso delle tecnologie in classe.
Molto dura la reazione della dirigente scolastica Angela Renis, che si è detta “profondamente amareggiata” e ha denunciato l’insostenibilità di una situazione che si ripete nonostante le precauzioni adottate: “Abbiamo investito in sicurezza, ma evidentemente non basta. È inaccettabile che la scuola, un presidio di legalità e formazione, venga presa di mira così frequentemente”.
Sul posto proseguono i rilievi dei carabinieri, mentre la scuola dovrà fare i conti con i danni materiali e organizzativi proprio in coincidenza con le operazioni elettorali e la conclusione dell’anno scolastico.