Centinaia di persone hanno protestato e contattato gli uffici dell’Inps di Napoli e della provincia dopo aver ricevuto un SMS riguardante lo stop all’erogazione del Reddito di Cittadinanza (Rdc). Le persone cercavano chiarimenti sui nuovi requisiti. Presso la sede Inps di via De Gasperi a Napoli, si è verificato un alterco con i vigilantes all’ingresso, portando all’intervento della polizia. Anche a Calvizzano, comune nell’area a nord di Napoli, molte persone si sono rivolte agli uffici per ottenere informazioni sui passi da seguire. Non solo, anche in altre parte di Napoli si sono viste dure proteste. La legge prevede che i nuclei a cui verrà sospeso il reddito dovranno essere presi in carico dai servizi sociali del Comune, il che ha portato numerose persone a recarsi anche presso le sedi delle municipalità, incluso il quartiere di Scampia.
“La sospensione via sms sta scatenando una guerra sui servizi sociali”. Lo dice il presidente degli assistenti sociali, Gianmario Gazzi chiedendo di “intervenire immediatamente prima che le minacce di assalto ai servizi sociali diventino realtà, prima che qualcuna o qualcun assistente sociale venga aggredito. L’invio di un sms da parte dell’Inps nel quale si annuncia la sospensione dal 31 luglio del RDC ai cosiddetti occupabili sta scatenando una guerra”. “Riceviamo messaggi preoccupanti dai territori – dice – perché i nostri uffici, in molte aree non rinforzati, nè preparati, si trovano a gestire migliaia di situazioni di persone, tra i 18 e i 59 anni, a noi sconosciute perché, fin qui, prese in carico da Anpal o Centri per l’Impiego”.