“Chiedo pubblicamente aiuto per una situazione familiare difficile e invivibile, sperando di ottenere finalmente un alloggio comunale
per mio padre, che da anni attende una risposta. Nel corso degli anni, mio padre ha presentato ben tre domande per un alloggio popolare: la prima nel 1997, la seconda nel 2011 e l’ultima nel 2021. Nonostante sia riuscito a entrare in graduatoria provvisoria, la nostra situazione resta precaria e insostenibile.
Viviamo in sei persone in una casa di appena 20 metri quadri, un piccolo spazio soffocante e inadatto per una famiglia con una bambina di sei anni. La condizione di mio padre è particolarmente grave: è invalido al 100% e cieco, e questo rende ancora più complicata la gestione quotidiana. La nostra casa ha un soppalco, ma mio padre non può salire le scale per andare a dormire, quindi è costretto a riposare al piano terra. Per farlo, ogni sera devo rimuovere la tavola e le sedie, trasformando il poco spazio disponibile in un’area di riposo provvisoria.
Questa situazione è fisicamente ed emotivamente estenuante, e non permette di garantire a mio padre, né al resto della famiglia, una qualità della vita dignitosa. È per questo motivo che faccio un appello urgente alle autorità comunali: chiedo un alloggio adeguato per mio padre e la mia famiglia. Le condizioni attuali non sono più sostenibili e abbiamo bisogno di un aiuto concreto per migliorare la nostra vita quotidiana.
Se qualcuno può intervenire o offrire assistenza per accelerare il processo, ne sarei profondamente grato. Viviamo in condizioni di emergenza e ogni giorno diventa sempre più difficile”.