NAPOLI. Durante l’incontro di fine anno col presidente De Luca, ci si interroga sulla questione della Sanità. Per il prossimo anno, come dice il presidente della Regione alle telecamere, potrebbe suonare il campanello dall’allarme per la chiusura dei pronto soccorso. Durante questo 2022 ci sono stati dei punti a favore per questo settore: concorsone, investimenti, cultura, sanità, trasporti.
Ma sono proprio gli ultimi due ad essere i più “pericolosi”: da una parte abbiamo l’assunzione di 4mila operatori; dall’altra parte, come scrive Napolitoday, c’è sempre il problema della mancanza di personale, liste di attesa infinite e spese per le cliniche convenzionate che diventano poi problemi per i cittadini.
Durante l’intervista il Presidente afferma: “Nella manovra non è previsto un solo euro per la Sanità pubblica – afferma – vuol dire che non si tiene conto delle esigenze degli ospedali e che si sta andando verso la privatizzazione del settore, sul modello americano. E’ intollerabile. La Regione paga un integrativo a medici e infermieri che lavorano in pronto soccorso, mentre il Governo non caccia un euro. In questo modo, rischiamo di perdere personale, che troverà lavoro nel privato, e dovremo chiudere i pronto soccorso nel 2023”.
“Attendiamo ancora la distribuzione del fondo di coesione e sviluppo. La Campania dovrebbe ricevere 5 miliardi di euro. Se la volontà è quella di spostare soldi al Nord combatteremo duramente. Vale lo stesso per l’autonomia differenziata, lo abbiamo detto a Calderoli, che sembra aver sposato la nostra linea”.
Non è tutto: “Abbiamo un anno e mezzo per completare l’operazione, ma la strada è tracciata. La commissione ha fatto visita agli impianti ed è rimasta positivamente colpita”.
Per il prossimo anno, gli obiettivi da raggiungere per la Regione Campania saranno: difendere il settore Sanità, rafforzare il Sud ed incrementare il lavoro.
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