Un migrante ivoriano di 21 anni si è suicidato nel carcere di Reggio Calabria, dov’era detenuto.
Era stato arrestato l’8 ottobre scorso, a Monasterace, nel reggino, dai carabinieri della compagnia di Roccella Jonica, con l’accusa di avere violentato, dopo avere tentato di rapinarla, una donna di 88 anni.
Per l’anziana, a causa delle violenze subite, si era reso necessario il ricovero in ospedale.
L’ivoriano, che si diede alla fuga, venne bloccato poche ore dopo dai carabinieri. Il giovane era arrivato in Italia agli inizi del 2021 con uno sbarco di migranti in provincia di Ragusa.
Il suicidio del ventunenne non è stato l’unico caso avvenuto nelle scorse ore.
Un detenuto, di 22 anni, originario della Repubblica Dominicana, si è tolto la vita nel carcere di Udine, dove era in attesa di giudizio per tentativo di omicidio, reato maturato nel corso di una rissa, a Trieste.
Sabato scorso, a seguito di un alterco con il compagno di cella e con un agente di polizia penitenziaria che il giovane aveva minacciato con una bomboletta di gas, era stato messo in una stanza da solo nella sezione della Casa circondariale deputata all’isolamento ed era stato posto sotto sorveglianza particolare, la cosiddetta “grande sorveglianza”.
Il giorno dopo è stato trovato impiccato con le lenzuola legate alle sbarre della finestra.
In seguito al suicidio i detenuti hanno cominciato una protesta pacifica.
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