Gelsomina Verde, operaia in una fabbrica di pelletteria, era una giovane completamente estranea al mondo della criminalità organizzata. Tuttavia, aveva avuto una relazione sentimentale con Gennaro Notturno, che era entrato a far parte dei cosiddetti Scissionisti, un gruppo in contrasto con il clan Di Lauro durante la Prima Faida di Scampia. Il tragico destino di Gelsomina si consumò il 21 novembre del 2004, quando, all’età di 22 anni, venne vittima di un brutale sequestro. Purtroppo, fu sottoposta a ore di torture prima di essere freddamente uccisa con tre colpi di pistola alla testa. Successivamente, il suo corpo fu abbandonato all’interno della sua auto, che fu poi incendiata, evidentemente nell’intento di coprire gli atroci segni delle numerose sevizie inflitte.
Dopo 19 anni dal terribile delitto, è finalmente giunta la notizia degli arresti dei presunti esecutori materiali dell’omicidio di Gelsomina Verde, la giovane di 22 anni vittima innocente della camorra. La Polizia di Stato, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha portato in custodia Luigi De Lucia e Pasquale Rinaldi, noto come O’ Vichingo, in quanto gravemente indiziati dell’omicidio di Gelsomina Verde. Gli arresti sono stati effettuati con l’accusa di omicidio con l’aggravante della premeditazione e del metodo mafioso, poiché il delitto fu compiuto con l’intento di favorire il clan Di Lauro.
Pasquale Rinaldi è stato catturato nella sua residenza a Castel Volturno, nel Casertano, mentre Luigi De Lucia è stato raggiunto dalla polizia a Massa Carrara, dove era già agli arresti domiciliari.
Ricordiamo che, a seguito delle indagini svolte, erano già stati condannati per il coinvolgimento nell’omicidio di Gelsomina Verde, Pietro Esposito, che aveva accompagnato la ragazza all’appuntamento con i suoi assassini, e Ugo De Lucia, considerato l’ideatore dell’omicidio e presente durante l’esecuzione.