NAPOLI – È morto a 64 anni Luigi Cimmino, ex boss dell’omonimo clan dell’Arenella, quartiere collinare di Napoli. Malato da tempo, Cimmino si è spento in una località protetta dove si trovava agli arresti domiciliari. I funerali si terranno in forma privata.
Figura di spicco della criminalità organizzata napoletana, Cimmino era stato per anni al vertice del clan Cimmino-Caiazzo, attivo nella zona collinare della città e con ramificazioni anche in altri quartieri. Nel 2022, dopo un maxi blitz che aveva decapitato le fila del clan portando all’arresto di diversi affiliati, Cimmino aveva deciso di collaborare con la giustizia.
Le sue dichiarazioni hanno aperto nuovi scenari investigativi, permettendo agli inquirenti di ricostruire dinamiche criminali e di emettere ulteriori ordinanze cautelari. Nell’ottobre del 2024, durante una delle sue ultime testimonianze rese in aula, l’ex boss aveva raccontato dei rapporti del suo gruppo con altri clan storici della camorra napoletana, tra cui i Liccardi, i Lo Russo, i Contini e i Mallardo. Aveva inoltre riferito di un sistema di estorsioni che coinvolgeva ospedali e strutture sanitarie cittadine.
Il nome di Luigi Cimmino è stato nel tempo legato anche a una delle pagine più drammatiche della storia recente di Napoli: l’omicidio di Silvia Ruotolo. L’11 giugno 1997, la donna, 39 anni, fu uccisa da un proiettile vagante mentre stava tornando a casa con il figlio di 5 anni. L’agguato, avvenuto in salita Arenella, aveva come obiettivo Salvatore Raimondi, affiliato al clan Cimmino, all’epoca in guerra con il rivale clan Alfano. La figlia di Silvia Ruotolo, Alessandra, assistette alla scena dal balcone di casa.
La figura di Luigi Cimmino, emblema della camorra degli anni ’90 e 2000, resta legata a una stagione di violenza che ha segnato profondamente la città di Napoli. Con la sua morte si chiude un capitolo oscuro della storia criminale partenopea, ma il suo nome resta inciso nella memoria collettiva, anche per la tragica vicenda che coinvolse una vittima innocente come Silvia Ruotolo.