Nel Paese sudamericano è caos dopo l’evasione dal carcere del più noto trafficante di droga Adolfo Macías. Si susseguono quotidianamente saccheggi, rivolte di strada e scontri a fuoco tra bande armate di narcotrafficanti e forze di polizia che hanno gettato l’Ecuador a un passo dalla guerra civile. Addirittura uomini armati che hanno fatto irruzioni in diretta tv nello studio della rete Tc nella più grande città dell’Ecuador, Guayaquil. Tredici gli uomini che hanno preso in ostaggio i presenti prima dell’arrivo della polizia che li ha arrestati tutti. Tutto è iniziato domenica quando il più noto trafficante di droga dell’Ecuador e leader della potente banda di narcotrafficanti Los Choneros, Adolfo Macías, alias Fito, è scappato della prigione in cui era rinchiuso. Il Presidente, Daniel Noboa, quindi ha dichiarato lo stato di “conflitto armato interno”, ovvero uno stato di emergenza che per due mesi dà più poteri alle forze dell’ordine per intraprendere un attacco alle organizzazioni di narcotrafficanti.