Durante la pandemia di COVID-19, l’Italia ha vissuto momenti di grande emergenza sanitaria, tra cui una grave carenza di bombole di ossigeno, fondamentali per il trattamento domiciliare di molti pazienti. In quei giorni difficili, mentre le istituzioni facevano fatica a rispondere alle richieste della popolazione, alcuni giornalisti locali e attivisti si sono mobilitati per aiutare chi si trovava in situazioni critiche.
Tra questi, Pino Grazioli, noto giornalista campano, si è impegnato in prima persona per garantire l’accesso all’ossigeno a chi ne aveva bisogno. Un caso emblematico fu quello di una bambina di sette anni, che necessitava urgentemente di ossigenoterapia. Non trovando disponibilità né negli ospedali né nelle farmacie, Grazioli, insieme a Cosimo “Livello Alto” Merolla, Gaetano e i Carabinieri, si attivò per reperire una bombola e consegnarla alla famiglia della piccola, salvandole la vita.
Successivamente, Pino Grazioli ha criticato Luca Abete, inviato di “Striscia la Notizia”, per aver sminuito il lavoro svolto dai giornalisti locali durante l’emergenza. Grazioli ha chiesto dove fosse Abetementre lui e il suo team si impegnavano concretamente per aiutare le persone in difficoltà.
Un esempio di come, durante la pandemia, siano stati spesso i giornalisti e gli attivisti locali a intervenire in prima linea, colmando le lacune lasciate dalle istituzioni e dimostrando che, nei momenti più critici, la solidarietà e l’azione concreta fanno davvero la differenza.