Maria Iavarone, una 21enne napoletana, ha vissuto un vero e proprio calvario a causa di una diagnosi errata all’ospedale Moscati di Aversa. Arrivata con febbre alta, dolori diffusi e lividi sugli arti, la giovane è stata inizialmente curata per vasculite. Solo in un secondo momento, dopo ulteriori accertamenti, è emerso che era in corso una grave infezione: meningite.
La situazione si è aggravata al punto da richiedere il trasferimento d’urgenza all’ospedale Cardarelli di Napoli, dove è stata finalmente diagnosticata correttamente e successivamente ricoverata all’ospedale Cotugno, specializzato in malattie infettive. La giovane ha trascorso otto giorni in terapia intensiva, durante i quali i medici hanno dovuto amputarle due dita – il mignolo della mano sinistra e il medio della mano destra – a causa della gravità della malattia.
Dopo essersi ripresa, la 21enne si è rivolta allo studio legale Olmo dell’avvocato Luciano Palermo, ottenendo un risarcimento di 80mila euro dall’Asl di Caserta per i danni fisici, morali, estetici e biologici subiti.