Negli ultimi giorni, i social media sono stati invasi da una serie di video virali che stanno suscitando curiosità e sconcerto. Tutto è iniziato con il famigerato video del (non) benzinaio che, in una stazione di servizio in provincia di Ferrara, si “gioca” con la pompa. Questo primo video ha scatenato una serie di discussioni e meme, alimentando un fenomeno che sembra non voler cessare.
Un altro video che sta circolando in queste ore è quello di una ragazza che si “tocca “in un luogo pubblico. Il filmato è difficile da reperire sui principali social, ma la sua esistenza è confermata da numerosi creator che ne parlano senza però fornire il link diretto. Questo ha aumentato la curiosità degli utenti, che ora cercano di trovare il video attraverso chat private e su Telegram. Chi ha visto il filmato afferma che si tratta di un video vecchio, probabilmente non girato a Perugia e forse neanche in Italia, nonostante il titolo ingannevole.
L’enorme diffusione del video del benzinaio di Ferrara sembra aver aperto le porte a una nuova ondata di contenuti estremi sui social media. Un fenomeno che, francamente, non sentivamo il bisogno di vedere dilagare. La facilità con cui questi video si diffondono e l’interesse morboso che suscitano evidenziano un problema crescente: la ricerca di notorietà a tutti i costi e l’uso di gesti estremi per ottenere visualizzazioni e attenzioni.
Questo trend potrebbe avere conseguenze pericolose, spingendo altre persone a emulare questi comportamenti estremi. È fondamentale riflettere sulle implicazioni di questi video e sulle motivazioni che spingono le persone a creare e condividere contenuti così estremi. Il rischio è che si instauri una pericolosa catena di emulazione che potrebbe portare a gravi incidenti.
È importante che piattaforme social, autorità e utenti stessi prendano consapevolezza del problema e agiscano per arginarlo, promuovendo un uso più responsabile e sicuro dei social media.