Durante l’ultimo giorno di Febbraio, Fabrizio Corona è stato ospite alla manifestazione tenutasi al Maschio Angioino, alla presenza di magistrati, attori della serie Mare Fuori, e istituzioni. La manifestazione aveva come scopo di sensibilizzare il percorso riabilitativo dei minori in carcere.
“Io cosa significa stare in galera. Ci sono stato 7 anni dietro le sbarre. È sempre forte il mio legame con la città di Napoli, quando Napoli chiama ci sono sempre, soprattutto se si tratta di carcere e di beneficenza. Sono qui per raccontare la mia esperienza, con la speranza che possa essere utile ai giovani”.
“Il sistema carcerario ha bisogno di una riforma radicale, a partire da come viene gestita l’esecuzione della pena, che non deve essere per forza scontata dietro le sbarre perché ci sono altri modi migliori e costruttivi.Soprattutto il carcere minorile, dovrebbe essere una sorta di comunità. Siamo per le porte aperte: è necessario fare del lavoro alternativo la base di un carcere che serva per rieducare e non per punire, come invece avviene. Il problema sono i cavilli che impediscono di accedere alle pene alternative alla detenzione”.
“Deve cambiare il sistema. È sbagliato abituare i ragazzi a stare dietro le sbarre, anche se hanno commesso errori gravi. Tutte le persone detenute devono sentire che il carcere è riabilitazione. C’è bisogno di una seconda possibilità per tutti”.