Non è riuscita a superare le difficoltà economiche causate dalla pandemia e probabilmente da qualche investimento sbagliato. Così fallisce un colosso come Smemoranda, l’azienda nata nel 1979 che ha lanciato sul mercato l’agenda/diario cult anni ’90 che tantissimi di noi hanno acquistato almeno una volta nella vita e riempito di dediche, adesivi, biglietti, scritte, insomma di ricordi indelebili. L’asta, che si è tenuta pochi giorni fa a Milano, per rivelare il marchio e stabilire il suo futuro è andata deserta, rendendo così ufficiale la fine della storia di un prodotto che è diventato simbolo generazionale. Lo scorso marzo, meno di un anno fa, l’azienda ha annunciato il fallimento e il gruppo Giochi Preziosi ha tentato di risollevare le sorti dell’impresa: con un contratto di licenza, ha preso in affitto il marchio Smemo per un anno, con l’impegno di occuparsi delle spese di realizzazione, produzione e commercializzazione di agende, astucci e zaini per la scuola. Ma non è bastato. La prima asta per rilevare i diritti del brand è andata deserta. Probabilmente ne è prevista una seconda.