Una mamma napoletana che lotta per la figlia disabile, questa è la storia di Flora da Sant’Antimo. La donna, insieme al marito lottano per garantire un’esistenza quanto più dignitosa possibile alla figlia affetta da disabilità.
“Non voglio soldi, ma solo ciò che ci spetta. Combatto per i diritti di mia figlia. È dura, molto dura, ma non posso abbassare la testa. Vanessa ha sette anni ed è costretta a stare in un passeggino posturale che utilizzava quando ne aveva quattro. I piedini escono fuori e si stanca tanto. Le insegnanti sono dolcissime, a scuola si trova benissimo. Ha solo bisogno di un banchetto e una seduta adatta a lei. Non mi sembra di chiedere tanto”. Ha dichiarato la donna a “Il Mattino”. “Abbiamo cambiato casa perché dove abitavamo prima non c’era l’ascensore e Melissa comincia a diventare pesante. Pago una persona per accompagnarla a scuola. Dobbiamo comprare di tutto dagli omogenizzati ai pannolini, perché quelli che ci vengono dati non bastano purtroppo. Le altre mamme, che ho conosciuto in ospedale, ricevono degli aiuti. Perché a noi non viene dato nulla? Non cedo perché combatto per mia figlia. Ripeto che non chiedo soldi, non voglio far passare un messaggio sbagliato. Chiedo solo ciò che ci spetta”.
La richiesta della donna è indirizzata al Comune di Sant’Antimo e ai servizi sociali. Conosciamo le condizioni economiche dei comuni della provincia di Napoli, però non ci sembra che questa madre chieda la luna. Ma solo strumenti necessari per la figlia.
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