A Forcella, davanti al garage Spaccanapoli, teatro della violenta aggressione subita dal parlamentare Francesco Emilio Borrelli, si è svolto oggi un partecipato flash mob organizzato dalla società civile per dire no alla criminalità e all’illegalità. L’episodio della scorsa settimana, che ha coinvolto anche diverse pattuglie della Polizia di Stato, ha messo in luce la gestione illecita della sosta abusiva nella zona, controllata dal clan Mazzarella.
La manifestazione
Alla manifestazione hanno partecipato numerosi cittadini, rappresentanti istituzionali e figure simbolo della lotta alla criminalità. Tra loro la fidanzata di Santo Romano, vittima di un’aggressione armata, che ha dichiarato:
“Importante metterci la faccia per far capire che non abbiamo paura. Napoli è divisa tra persone perbene e la melma. Oggi gridiamo no alle armi e sì alla speranza.”
Un messaggio che si è unito a quello del deputato Borrelli, che ha sottolineato:
“Con forza abbiamo ribadito che la Napoli perbene non si piega. Combatteremo contro chi vuole mangiarsi la città pezzo dopo pezzo. Bisogna riaffermare la presenza dello Stato.”
Simboli di resistenza
L’artista Ruben D’Agostino ha trasformato una scritta offensiva comparsa sul muro accanto al garage in un messaggio positivo: “Borrelli è la speranza! Cialtroni”. L’azione simbolica è diventata il manifesto di una lotta che non vuole fermarsi di fronte alle intimidazioni.
Presenze significative
Oltre a Borrelli, hanno partecipato rappresentanti di Europa Verde come Salvatore Iavarone e Agostino Galiero, il consigliere comunale Carlo Migliaccio, l’attivista Raffaele Del Giudice e figure simboliche come Liudmyla Skliar, vittima di una gambizzazione alla Sanità.
Situazione critica
Durante il flash mob, è giunta la notizia che uno degli operatori del 118 aggrediti la settimana scorsa ha deciso di lasciare il servizio. Un segnale preoccupante che conferma il clima di paura e abbandono.
L’evento si è chiuso con l’appello a un intervento deciso da parte dello Stato, per restituire dignità e sicurezza a un quartiere troppo a lungo lasciato in balia della criminalità.