NAPOLI – Restano gravi le condizioni di Giuseppina, la 59enne vittima di una brutale aggressione avvenuta sabato pomeriggio a Fuorigrotta, all’uscita di un supermercato in via Leopardi. Ricoverata all’ospedale San Giovanni Bosco, la donna ha riportato un violento trauma cranico a seguito della caduta provocata da un calcio alla schiena, sferrato da uno dei sei adolescenti – tra i 12 e i 16 anni – che l’hanno accerchiata e aggredita senza apparente motivo.
Giuseppina è caduta battendo la testa sull’asfalto, perdendo conoscenza per diversi minuti. I testimoni riferiscono di una lunga fase di incoscienza, durante la quale la scena è stata seguita con sgomento da alcuni passanti, prima dell’arrivo dei soccorsi. Quando ha riaperto gli occhi, non riconosceva nessuno, nemmeno i familiari accorsi al pronto soccorso. Le sue condizioni neurologiche restano preoccupanti, e i medici mantengono una prognosi riservata.
Le indagini, coordinate dalla procura dei minori, si sono subito concentrate sulle immagini delle telecamere di videosorveglianza installate nei pressi del supermercato. Dai video emerge una dinamica agghiacciante: i sei ragazzini, appostati all’esterno del punto vendita, infastidivano i passanti, ridevano, spintonavano, arrivando a colpire con schiaffi alcuni ignari cittadini.
L’arrivo di Giuseppina cambia lo scenario. La donna, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, ha avuto un rapido scambio di parole con due dei giovani, che la avrebbero derisa. Nelle immagini si notano altri due membri del gruppo vigilare con fare sospetto sull’ingresso del supermercato, comunicando con cenni tra loro. Quando Giuseppina esce con le buste della spesa, viene seguita da un ragazzo – identificato poi come un 14enne – che la colpisce alle spalle con un calcio violentissimo. La donna crolla al suolo, priva di sensi.
Ad aggravare il quadro, la gestione legale dell’episodio: solo il 16enne del gruppo è stato formalmente denunciato. Gli altri, tutti sotto i 14 anni, sono stati semplicemente “segnalati” e riaffidati alle famiglie, poiché non imputabili secondo l’ordinamento penale italiano. Una prassi che riapre il dibattito sulla responsabilità minorile e sulla soglia d’età per la punibilità, in un contesto in cui sempre più frequentemente si registrano episodi di microcriminalità giovanile estremamente violenti.
Le cosiddette “baby gang” sembrano ormai agire con una sfrontatezza crescente, supportate da una consapevolezza (o peggio, dalla certezza) dell’impunità. In questo caso, quello che per alcuni dei responsabili poteva sembrare “uno scherzo”, ha invece segnato profondamente – e forse irrimediabilmente – la vita di una donna.
Le indagini proseguono, anche per chiarire se si sia trattato di un’aggressione premeditata o del tragico epilogo di una “sfida” tra ragazzini.