Dopo gli atti di bullismo messi in atto dai concorrenti del Grande Fratello vip contro Marco Bellavia, la trasmissione ha deciso di squalificare Ginevra Lamborghini e mandare al televoto flash altri quattro concorrenti.
Il pubblico lo scorso lunedì ha quindi deciso per l’uscita di Giovanni Ciacci. Tuttavia questi due provvedimenti sono stati ritenuti troppo scarni rispetto alla gravità degli atti e comportamenti messi in pratica davanti a milioni di persone ai danni di Bellavia.
Tanto è bastato per far intervenire il Codacons che ha deciso di scendere in campo contro il programma condotto da Alfonso Signorini.
L’associazione che difende i diritti dei consumatori, attraverso un comunicato stampa ufficiale, annunciato di aver proceduto a sporgere ufficiale denuncia nei confronti di Mediaset e nei confronti dei concorrenti del reality.
L’accusa è quella di violenza privata.
Il Codacons ha presentato un esposto ufficiale alla Procura di Roma e all’Agcom chiedendo di aprire un’indagine che accerti le responsabilità degli inquilini della casa del Grande Fratello, degli autori, del conduttore e di Mediaset:
“Ancora una volta -spiega il Codacons- la trasmissione di Mediaset si rende protagonista di gravi episodi che, oltre a rappresentare una forma di violenza, sono altamente diseducativi specie per il pubblico più giovane.
Nonostante quanto accaduto, né gli autori del programma né i vertici dell’azienda hanno saputo adottare misure adeguate, lanciando un messaggio errato e pericoloso ai telespettatori, che a migliaia si sono rivolti al Codacons chiedendo di intervenire sul caso”.
Pertanto il Codacons ha fatto sapere di aver presentato “un esposto alla Procura di Roma chiedendo di aprire una indagine alla luce della possibile fattispecie di violenza privata accertando le responsabilità del concorrenti del GfVip e, per concorso, degli autori, del conduttore Alfonso Signorini e dei vertici Mediaset”.
“L’art. 610 del codice penale – chiarisce il Codacons – stabilisce infatti che ‘Chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa, è punito con la reclusione fino a quattro anni”, reato che potrebbe configurarsi negli atti di bullismo commessi nel corso della trasmissione”.
All’Agcom l’associazione chiede invece “di adottare provvedimenti e sanzioni contro Mediaset per la possibile violazione delle disposizioni in materia di programmi televisivi”.
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