NAPOLI. L’accusa che pende sulla testa di Leopoldo Marino e Carmine Pandolfi, presunti membri del clan Notturno di Scampia, è quella di aver minacciato e massacrato un disabile al fine di ottenere l’alloggio popolare in cui viveva. A causa di tali atrocità, ora rischiano una condanna estremamente severa. Il processo di primo grado che li ha portati alla sbarra è nel pieno dello svolgimento, con il pubblico ministero che presenta la sua requisitoria. Per i due aguzzini, sembra profilarsi un verdetto tutto fuorché indulgente.