Un incendio ha colpito nelle ultime ore una palazzina situata in via Palmentiello a Giugliano in Campania, nel Napoletano. L’edificio, confiscato alla criminalità organizzata e affidato al Comune, era stato destinato ad accogliere nei prossimi giorni sei famiglie rom provenienti dal campo di via Carrafiello, nell’ambito di un progetto di superamento dei campi nomadi. I contratti di locazione erano stati firmati appena ieri.
Sull’episodio indagano le forze dell’ordine, che stanno cercando di chiarire le cause dell’incendio e di individuare eventuali responsabili. Al momento, non si esclude alcuna ipotesi, compresa quella del dolo.
“Quanto accaduto è gravissimo – ha dichiarato il commissario prefettizio Carmine Valente – e auspico che la magistratura faccia piena luce sulla vicenda. Mi auguro che le istituzioni continuino sul percorso di legalità e integrazione che abbiamo avviato”.
Valente ha inoltre ricordato che l’immobile era stato assegnato al Comune dall’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione dei Beni Confiscati con un vincolo preciso: accogliere famiglie rom per contribuire al superamento dell’emergenza abitativa e sociale legata ai campi. “Va respinto con forza – ha aggiunto – ogni tentativo di creare tensioni sociali o di distorcere la realtà, anche da parte di chi riveste ruoli pubblici”.
L’episodio rischia di riaccendere le polemiche e le tensioni che già da tempo accompagnano le iniziative di integrazione sul territorio. In passato, il trasferimento delle famiglie rom in strutture abitative regolari è stato spesso oggetto di contestazioni da parte di alcune frange della popolazione locale, nonostante l’impegno delle istituzioni per favorire percorsi di legalità e coesione sociale.
Il rogo ha danneggiato parte dell’edificio, rendendo al momento impossibile l’ingresso delle famiglie previste. I tecnici comunali stanno effettuando i primi rilievi per valutare l’entità dei danni e l’agibilità della struttura.
Mentre la magistratura apre un fascicolo e le indagini proseguono, resta alta l’attenzione sul clima che si respira attorno alla vicenda. Le prossime ore saranno cruciali per comprendere se si sia trattato di un tragico incidente o di un gesto deliberato contro un progetto di inclusione sociale.