Simone D’Agostino si è trovato tra coloro che hanno cercato disperatamente di salvare il giovane di 8 anni che era annegato nella piscina delle Terme di Cretone. La torbida acqua rendeva difficile vedere il bambino senza una maschera, mentre il potente bocchettone di aspirazione della piscina lo trascinava violentemente all’interno del tubo. Ecco il suo racconto:
“Vado alle Terme di Cretone da quando ero bambino. Ieri, verso le 18.15, ho sentito grida strazianti, gente che piangeva, caos, e di corsa sono arrivato alla piscina. Ho visto cinque ragazzi all’interno, tra cui il papà della vittima. Mi hanno detto: ‘C’è un bambino incastrato nello scarico’. L’acqua era torbida, dall’alto non si vedeva, dovevano toccarlo con i piedi per capire dov’era. Ci siamo fatti dare delle maschere e siamo scesi sott’acqua. C’era il bimbo incastrato nel tubo dello scarico, largo circa 30 centimetri.
Cercavo di far forza con i piedi e con la testa per cercare di tirarlo fuori, riuscivamo a farlo avanzare di venti, trenta centimetri, ma ovviamente dopo pochi secondi dovevamo salire su per prendere aria e quando lo facevamo, il piccolo veniva risucchiato ancora di più. Un braccio lo aveva fuori insieme alla testa, ma era rimasto incastrato con il ginocchio. Ad un certo punto il papà non ce l’ha fatta più ed è uscito dalla vasca. Quando sono arrivati i sommozzatori, neanche loro sono riusciti a recuperarlo subito. L’hanno dovuto estrarre da dietro. Sono stati minuti terribili, abbiamo fatto di tutto e ci abbiamo sperato fino alla fine.