«Non ha senso ragionare solo in termini coercitivi o repressivi. Denunce e sequestri sono all’ordine del giorno, ma non serve solo il rigore degli interventi. Bisogna credere nel dialogo formativo, facendo leva sulla straordinaria umanità che appartiene alla stragrande maggioranza delle persone recluse. Mi creda, non è un luogo comune, ma esperienze come lavoro e teatro, dialogo e confronto tra direttori e reclusi, tra animatori e detenuti restano il terreno di sfida più importante. In questo senso, quando si costruisce un percorso fondato sul dialogo, sarei anche disposta a rivedere la questione dell’uso dei cellulari o della rete in carcere».
E INTANTO, AGENTI AGGREDITI, CARCERI INGOVERNABILI, PRAP NAPOLI LATITANTE…
BASTA! IL з OTTOBRE 2023
A NAPOLI, DALLE ORE 10,
SIT-IN DEL SAPPE A NAPOLI,
DAVANTI AL PRAP!