Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato una legge che disciplina il suicidio medicalmente assistito, rendendo la Toscana la prima regione italiana a dotarsi di una normativa specifica in materia.
La legge, frutto di una proposta di iniziativa popolare promossa dall’associazione Luca Coscioni e sostenuta da oltre 10.000 firme, è stata approvata con 27 voti favorevoli e 13 contrari. Una consigliera del Partito Democratico, Lucia De Robertis, ha scelto di non partecipare al voto, pur essendo presente in aula.
La normativa stabilisce una procedura chiara per le persone che desiderano accedere al suicidio assistito. Entro 15 giorni dall’entrata in vigore della legge, le Aziende USL dovranno istituire una commissione multidisciplinare permanente incaricata di verificare la sussistenza dei requisiti previsti dalla Corte costituzionale. La procedura di verifica dei requisiti dovrà concludersi entro 20 giorni dal ricevimento dell’istanza. In caso di esito positivo, la commissione definirà le modalità di attuazione del suicidio medicalmente assistito entro 10 giorni. Successivamente, entro 7 giorni, l’azienda sanitaria locale fornirà il supporto tecnico e farmacologico necessario, oltre all’assistenza sanitaria per la preparazione all’autosomministrazione del farmaco.
La legge prevede che queste prestazioni siano gratuite, stanziando 10.000 euro all’anno per tre anni a tal fine.
L’approvazione di questa legge rappresenta un passo significativo nel dibattito sul fine vita in Italia, ponendo la Toscana all’avanguardia nella regolamentazione del suicidio assistito a livello regionale.