Negli ultimi giorni si stanno intensificando i segnali di forti tensioni all’interno di una rete di professionisti, giornalisti e figure pubbliche in Campania. Le recenti rivelazioni del giornalista Pino Grazioli stanno sollevando interrogativi sempre più gravi su presunte alleanze e strategie coordinate che, secondo una lettura emergente, potrebbero configurare un vero e proprio disegno criminoso volto a colpire l’integrità di alcune personalità scomode del panorama locale.
Pino Grazioli, noto per il suo attivismo sul fronte della denuncia pubblica, si trova da settimane al centro di attacchi social che hanno coinvolto anche l’onorevole Francesco Emilio Borrellii. Le pressioni, provenienti da vari ambienti, avrebbero assunto un carattere sistematico, con l’obiettivo apparente di isolare e screditare chi si è fatto portavoce di verità scomode.
Un elemento particolarmente rilevante è emerso circa due settimane fa, quando – secondo quanto riportato da Grazioli – l’avvocato Sorrentino lo avrebbe contattato privatamente per informarlo che un suo cliente stava divulgando materiale altamente compromettente, ovvero presunte chat contenenti contenuti di natura pedopornografica, inoltrate a lui e a un altro soggetto, Gigi Lista. Quest’ultimo è stato già oggetto di quattro denunce da parte di Grazioli. Inoltre, durante la chiamata con il giornalista, l’avvocato Sorrentino ha anche dichiarato di volerlo seguire e di voler andare contro il suddetto pedofilo. Nella sua diretta più recente, il giornalista ha affermato di aver fatto ascoltare al pubblico il contenuto di queste chat, sottolineando la gravità della situazione.
Parallelamente, il fronte composto da soggetti inizialmente schierati contro Grazioli e Borrelli sembra essersi sgretolato. Le spaccature sono diventate evidenti, e diversi protagonisti hanno iniziato a prendere le distanze l’uno dall’altro. Rosario Salvucci, un tempo parte attiva del gruppo critico verso Grazioli, ha pubblicato una registrazione – la cui veridicità resta da accertare – che ritrae l’avvocato Sorrentino mentre si esprime contro coloro che si sono staccati dal gruppo originario, promettendo di agire in opposizione a tutti loro.
Nella stessa registrazione viene menzionato il profilo social noto come “Brigante”, dietro cui si celerebbe Giuseppe Scala, figlio dell’ex boss della camorra Raffaele Scala, oggi collaboratore di giustizia. Sempre secondo quanto riportato, l’avvocato Sorrentino avrebbe dichiarato l’intenzione di parlare con il sindaco Clemente Mastella per chiedere che venga revocata qualsiasi forma di collaborazione istituzionale con Scala, rafforzando così l’idea di una strategia volta a influenzare anche dinamiche politiche e amministrative.
Il quadro che emerge suggerisce un clima di alleanze, conflitti interni e manovre comunicative orchestrate con una precisione che va ben oltre la semplice polemica personale.
Nonostante al momento non ci siano provvedimenti ufficiali da parte delle autorità giudiziarie, il materiale diffuso e le testimonianze pubbliche stanno attirando l’attenzione dell’opinione pubblica, dei media e, con ogni probabilità, anche degli organi investigativi. L’ipotesi di un disegno criminoso, come delineato attraverso le attività investigative di Grazioli, prende forma sempre più chiaramente tra le pieghe di una vicenda che non sembra prossima alla conclusione.
In attesa di sviluppi ufficiali, rimane alta la tensione tra i protagonisti coinvolti, con reazioni sempre più frammentate e una lotta interna che, da quanto emerge, sembra ormai avviata verso una deriva autodistruttiva.