Alle quattro del mattino, Pino si trova immerso in una scena che solo una città che non dorme potrebbe offrire. Dopo una lunga notte di ricerche per aiutare una donna nigeriana con una bambina, Pino torna a casa stanco, ma la sua notte non è ancora finita. Vanda, una figura ben conosciuta nel quartiere, lo chiama chiedendo qualcosa di insolito: una cassa intera di acqua frizzante.
Pino, con la sua solita disponibilità, accetta la richiesta e si precipita a consegnare l’acqua. La scena è surreale: Vanda, nonostante l’ora tarda, sembra avere le sue priorità molto chiare. Mentre le consegna la cassa, Pino, con un misto di curiosità e preoccupazione, le chiede quando ha intenzione di lavarsi.
È qui che la situazione prende una piega ancor più bizzarra. Pino, sempre pronto ad aiutare, le propone di portarla in un hotel vicino per una doccia, assicurandole che non dovrà preoccuparsi dei costi. Tuttavia, Vanda declina l’offerta con un’alzata di spalle e una proposta inaspettata: preferisce usare delle salviette umidificate per lavarsi.
Per un momento, Pino rimane interdetto. Le salviette umidificate possono forse risolvere un problema temporaneo, ma certamente non sostituiscono una doccia. Cerca di spiegare a Vanda che l’igiene personale richiede più di qualche salvietta, ma lei sembra convinta della sua scelta e lo rassicura che, per ora, va bene così.
Questa singolare interazione notturna riflette le sfide e le stranezze che emergono nelle ore più piccole, quando la città sembra seguire regole proprie. Pino, simbolo di umanità e dedizione, continua a prendersi cura della comunità, anche quando le richieste sono fuori dal comune e le risposte alle sue preoccupazioni sono inattese. La notte è ancora giovane, e chissà cos’altro potrà succedere prima che il sole sorga.