Spiaggia di Scauri, agosto 2022, lei si chiama Teresa ha 30 anni, due figli e in braccio una bimba nera di circa 18 mesi che si chiama Sonia.
Mi guardo attorno e cerco sua madre. Ma donne africane nemmeno l’ombra. Teresa avrà forse un compagno africano, con cui ha avuto la bimba, penso, ma non è possibile perché Sonia sarebbe stata mulatta e non nero ebano.
La bimba ha treccine annodate da mani di donna africana. Gioca e scherza sulla spiaggia con i figli di Teresa che prepara l’asciugamani per avvolgere la piccola Sonia subito dopo il bagnetto.
Le toglie il costumino bagnato, le mette il pannolino, le da la pappa e poi l’addormenta all’ombra, nel passeggino.
Sono curiosa di sapere qual é il legame tra la bimba ebano e Teresa con la sua famiglia. E così mi avvicino ed ammirando Sonia, che dorme appaciata e serena, cerco di sapere”.
“La madre è una giovane donna del Senegal che lavora sulle spiagge, vende abiti, fa treccine, e Sonia andava in giro con lei sotto al sole tutto il giorno.” dice Teresa “così pian piano la tenevamo noi, un giorno, poi due, poi tre. Prima per qualche ora, poi la bimba era contenta e così la madre me l’ha affidata.”
Teresa e la sua famiglia fa vacanza a Scauri e tiene con sé la bimba, lasciando sua madre serena nel suo lavoro stancante e Sonia fa la bimba, con i tempi, iuoi tempi. Gioca amata da Teresa e dai suoi figli. Tutta la spiaggia collabora e lei è allegra e sorridente passa di braccia in braccia, come ad una festa tutta per lei. La sera Teresa la riporta alla madre. Sonia piange, il più delle volte, perché vorrebbe restare con Teresa.
“Ma lei è la madre” dice Teresa “é giusto che stia con lei la sera, a lavoro finito”.
Una storia meravigliosa di integrazione.
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