IRAN. Il 23enne Mohsen Shekar, che ha partecipato ad una protesta lo scorso settembre, è stato condannato a morte dalla magistratura della Repubblica islamica. L’accusa è di aver bloccato la strada, provocato disordini per la comunità, estratto un’arma con l’intenzione di uccidere e di aver ferito un ufficiale in servizio.
L’udienza si è tenuta il 10 novembre durante la quale l’imputato, Mohsen, ha confessato tutte le accuse.
Nonostante questo per la magistratura nessuno sconto: il ragazzo è stato impiccato giovedì mattina giudicato colpevole. A giudicarlo, dicono i media, è stato un tribunale rivoluzionario di “inimicizia contro Dio”.
Il giovane infatti lo scorso 25 settembre aveva bloccato una delle strade principali di Teheran ed aveva ferito con un coltello un ufficiale delle forze Basij. Altre notizie arrivano dalla stessa magistratura, annunciando che da settembre sono 11 le persone condannate a morte, mentre rimane sotto custodia la ragazza Mahsa Amini che, secondo la magistratura, aveva indossato il suo hijab in un modo scorretto.
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