È iniziato questa mattina all’ospedale San Giuliano di Giugliano in Campania l’esame autoptico sul corpo di Martina Carbonaro, la 14enne brutalmente uccisa lo scorso 27 maggio in un casolare abbandonato nei pressi dello stadio “Moccia” di Afragola. L’incarico è stato conferito dalla Procura di Napoli Nord alla dottoressa Raffaella Salvarezza. L’accertamento è stato disposto dal sostituto procuratore Alberto Della Valle, titolare del fascicolo d’indagine.
Obiettivo dell’autopsia sarà chiarire con precisione il numero dei colpi inferti alla giovane, le zone del corpo interessate e, soprattutto, il momento esatto del decesso. Un dettaglio cruciale per stabilire se un eventuale soccorso tempestivo avrebbe potuto salvare la vita della ragazza. Sono stati disposti, inoltre, approfondimenti isto-patologici e tossicologici.
In qualità di consulenti tecnici di parte, l’avvocato Sergio Pisani – che assiste la famiglia di Martina – ha nominato i dottori Pietro Tarsitano e Omero Pinto. Per la difesa di Alessio Tucci, il 19enne reo confesso dell’omicidio, è stato nominato il medico legale Antonio Palmieri, su incarico del legale Mario Mangazzo.
Martina, scomparsa da casa poche ore prima del delitto, è stata ritrovata senza vita in un edificio fatiscente, in condizioni che gli inquirenti definiscono “agghiaccianti”. Il responsabile, Alessio Tucci, ex fidanzato della vittima, ha confessato l’omicidio durante l’interrogatorio di garanzia. L’arresto è scattato nella mattina del 28 maggio con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato – anche dalla crudeltà – e occultamento di cadavere.
Intanto, nella giornata di ieri, il giovane è stato trasferito dal carcere napoletano di Poggioreale a un’altra struttura penitenziaria della Campania. La decisione è arrivata in seguito all’istanza presentata dall’avvocato Mangazzo, che aveva lamentato “un clima non favorevole” per il suo assistito all’interno del carcere, già trasferito inizialmente nel padiglione San Paolo, area protetta dell’istituto.
“Ho fatto presente al giudice – ha dichiarato il legale – che Poggioreale non garantiva condizioni di sicurezza né per Tucci né per i suoi familiari durante le visite”.
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli Nord ha confermato la misura della custodia cautelare in carcere, firmando l’ordinanza a seguito dell’udienza di convalida del fermo, tenutasi venerdì scorso. Le indagini proseguono serrate per ricostruire con precisione la dinamica e i motivi che hanno portato al brutale femminicidio.
La salma di Martina, al termine degli esami autoptici, sarà restituita alla famiglia per poter celebrare i funerali. Una comunità intera, ancora sotto shock, si prepara a dire addio a una giovane vita spezzata troppo presto.