Domani è il grande giorno per tantissimi studenti italiani: parte ufficialmente la Maturità 2025, quell’appuntamento che da anni fa battere forte il cuore e un po’ tremare le mani di chi si trova dall’altra parte del banco. Non è solo un esame, è un vero e proprio rito di passaggio, il momento in cui si chiude un capitolo e si spalanca la porta verso il futuro, con tutte le sue incognite e le sue possibilità.
Si parte con la prima prova, la regina di tutte le prove, quella di italiano. Qui non si scherza: la scelta della traccia è già un primo test, perché tra analisi di un testo letterario, tema d’attualità o testo argomentativo si deve pescare quella che permette di far brillare al meglio le proprie capacità. Quest’anno c’è un dettaglio interessante: 240 anni dalla nascita di Alessandro Manzoni. Quindi sì, può darsi che tra le tracce spunti proprio lui, il signore de I Promessi Sposi, e allora, un ripasso veloce non guasta mai.
Il giorno dopo si cambia registro con la seconda prova, che varia a seconda dell’indirizzo di studi. Dalla traduzione di latino per i classici, alla matematica per i licei scientifici, fino alle lingue straniere o alle prove tecniche per gli istituti professionali. Qui si tocca con mano quello che si è imparato in tutti questi anni, quindi il segreto è mantenere la calma e tirare fuori tutto ciò che si ha in tasca.
E poi arriva il gran finale: il colloquio orale. È il momento in cui lo studente diventa protagonista, racconta la sua storia, mette insieme i fili di tutte le materie, discute di educazione civica e mostra le esperienze fatte nei PCTO, quelle attività scuola-lavoro che sono una specie di allenamento alla vita vera. È l’occasione per dimostrare non solo quanto si sa, ma anche chi si è diventati, con tutta la curiosità, la creatività e l’energia che ci si porta dietro.
Il voto finale? Si somma tutto: i punti raccolti negli anni, le prove scritte e l’orale. Per superare basta arrivare a sessanta, ma per chi vuole lasciare il segno c’è sempre la possibilità di fare scintille.
L’ultimo consiglio? Riposatevi bene, evitate di fare i supereroi all’ultimo minuto, e affrontate ogni prova con la fiducia che vi dà sapere di aver dato il massimo. L’emozione è naturale, ma non deve diventare un ostacolo.
La maturità è una sfida, certo, ma è anche un’esperienza che resta nel cuore, fatta di notti insonni, compagni con cui condividere ansie e speranze, di piccoli momenti di gloria e di grande soddisfazione. Insomma, a tutti i maturandi del 2025, un grande “in bocca al lupo”: è il vostro momento, fate che sia indimenticabile!