La prova di Latino alla Maturità 2025 per il liceo Classico ha proposto un passo da Laelius seu De Amicitia di Marco Tullio Cicerone, un classico intramontabile dedicato al valore profondo dell’amicizia .
Agli studenti è stato chiesto di tradurre il brano latino in italiano, tratto da una delle più intime riflessioni filosofiche di Cicerone, e di rispondere a domande di comprensione, analisi e contestualizzazione .
L’esercizio mira a verificare le competenze linguistiche e critiche: correttezza grammaticale, padronanza lessicale e interpretazione del contenuto storico-culturale .
Cicerone, avvocato, politico e filosofo, è uno degli autori latini più presenti negli scritti maturitari post‑1945. Quella del 2025 è la sua diciassettesima apparizione alla seconda prova, sorpassando Seneca (16 volte) .
Nel De Amicitia, scritto poco prima della sua morte nel 44 a.C. e ambientato nel 129 a.C., Cicerone immagina un dialogo tra Gaio Lelio, Muzio Scevola e Gaio Fannio, per riflettere sull’amicizia autentica .
Il brano tradotto nella prova affermava:
“…nell’amicizia non c’è nulla di finto, nulla di simulato… nasce dalla natura, non dalla necessità…” .
Il ragionamento centrale del filosofo sostiene che la vera amicizia nasce dalla virtù e dalla condivisione di valori, non da mere convenienze; un rapporto eterno, non spezzabile se non dalla morte .
L’ampio richiamo all’amicizia sincera si inserisce in un più ampio filone delle prove 2025 (italiano, arte, latino), in cui emergono valori come rispetto, cura dell’altro e legami autentici .
Tutor e siti educativi (come Skuola.net o TGCOM24) suggeriscono una strategia efficace: prima una lettura veloce per comprenderne il senso, poi l’analisi delle forme verbali e l’attenzione al vocabolario. Infine un ripasso dei quesiti e una rilettura finale da “docente”