A Meta di Sorrento, un caso di appropriazione indebita ha scosso un’attività commerciale locale. Due giovani dipendenti, fratello e sorella di 23 e 27 anni, incensurati e insospettabili, sono stati accusati di aver rubato circa 10mila euro dal bar in cui lavoravano, utilizzando una tecnica astuta e digitale.
L’imprenditore, insospettito da alcune incongruenze nei conti, si è rivolto ai Carabinieri di Piano di Sorrento, avviando un’indagine dettagliata. Attraverso telecamere puntate sul registratore di cassa, è emersa la dinamica del furto: i due dipendenti annullavano gli scontrini fiscali subito dopo il pagamento e registravano i guadagni su una calcolatrice nello smartphone, creando un sistema di contabilità parallelo. I soldi, invece di finire nelle loro tasche, venivano trasferiti virtualmente tramite ricariche su carte di credito personali.
Le indagini hanno portato alla scoperta di quattro carte di credito utilizzate per i trasferimenti illeciti. Il 23enne è stato colto in flagrante dai Carabinieri, che monitoravano i pagamenti fraudolenti in diretta. Per lui sono scattati gli arresti domiciliari proprio la vigilia di Natale, mentre la sorella è stata denunciata a piede libero. Entrambi dovranno rispondere di appropriazione indebita aggravata.
Un caso che dimostra come anche nelle dinamiche più semplici possa nascondersi un crimine sofisticato, capace di ingannare per mesi.