Ennesimo episodio di violenza al carcere minorile “Cesare Beccaria” di Milano, dove un gruppo di detenuti ha scatenato il caos nella notte. La situazione è degenerata a partire dal rifiuto di uno sciroppo per la tosse da parte di un detenuto, culminando in un violento attacco ai danni degli agenti di Polizia Penitenziaria. I giovani reclusi hanno appiccato un incendio, aggredito un poliziotto, preso le chiavi e tentato una fuga in massa. L’intervento delle forze dell’ordine, tra cui vigili del fuoco, polizia e carabinieri, ha riportato la situazione sotto controllo, ma sei agenti sono rimasti feriti.
“Ancora c’è chi si ostina a chiamare ‘poveri ragazzi’ questi delinquenti criminali? La sfrontatezza, il menefreghismo, il mancato rispetto delle regole minime ed il senso di impunità di cui sono convinti di godere taluni detenuti del carcere minorile di Milano sono tali che assistiamo ogni giorno a incredibili e gravi episodi di violenza tanto che ci chiediamo cosa ci stiamo a fare in carcere a prendere ogni giorno sputi, insulti, minacce e parolacce se il primo a non tutelarci è quello Stato che noi rappresentiamo nelle galere regionali e della Nazione…” ha dichiarato Alfonso Greco, segretario lombardo del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE), esprimendo profonda preoccupazione per l’accaduto.
Secondo Greco, “Questa volta i fatti sono avvenuti nella notte. Tutto è successo perché un detenuto aveva la tosse: a mezzanotte gli hanno procurato lo sciroppo ma lo ha rifiutato! Poi un gruppo di detenuti hanno incendiato un materasso e quando il poliziotto ha aperto la cella per intervenire, i ristretti lo hanno accerchiato e picchiato! Gli hanno rotto il labbro, la testa e spruzzato l’estintore in faccia! Sono scesi, hanno colpito altri colleghi e hanno preso le chiavi e sono usciti all’aria! Sicuro volevano evadere! È arrivato supporto anche dai vigili del fuoco, polizia e carabinieri. Tre detenuti inviati in ospedale, rientrati all’Ipm entro due ore mentre i poliziotti feriti sono sei, quello picchiato, uno con trauma cranico e gli altri intossicati.”
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, ha aggiunto: “Quel che è avvenuto decreta che il sistema della pena minorile è da rifondare perché è stato ed è gestito in maniera fallimentare: ora mi auguro che vengano raccolti i nostri appelli che da decenni lanciamo per una nuova esecuzione della pena ed un nuovo ruolo del Corpo di Polizia Penitenziaria, mai raccolti dalla politica e dalle istituzioni. Non lasciate soli le donne e gli uomini del Corpo: il tracollo del sistema è dietro l’angolo,” ha concluso Capece, invocando un cambio di marcia immediato e provvedimenti urgenti per ristabilire ordine e sicurezza nelle carceri minorili.