Ancora misteri intorno alla morte dell’attore Paolo Calissano. Da alcune settimane, la Guardia di Finanza di Genova indaga sulla gestione del patrimonio dell’attore, trovato morto a Roma, nel suo appartamento all’età di 54 anni il 30 dicembre 2021.
Il suo patrimonio si sarebbe progressivamente assottigliato, complice una serie di prelievi sospetti dai conti correnti, con un ammanco complessivo intorno al milione di euro. Sullo sfondo la desolante ipotesi di circonvenzione d’incapace. Per questo al centro delle verifiche ci sarebbe la gestione delle finanze dell’attore da parte dell’amministrazione di sostegno, disposta dal tribunale di Genova nel 2006. Secondo il Secolo XIX l’ipotesi di reato su cui indagano le Fiamme Gialle, attraverso l’analisi di una serie di documenti già acquisiti, è quella di circonvenzione di incapace.
Le verifiche sono partite a seguito di una denuncia presentata in Procura dai familiari di Calissano. L’esposto è contro chi, per 13 anni, ha ricoperto il ruolo di suo amministratore di sostegno, l’avvocato Matteo Minna, ora assistito dai colleghi Maurizio Mascia ed Enrico Scopesi. “Per 15 anni sono stato anche il legale di Paolo Calissano”, ha detto proprio Minna, contattato dal Secolo, senza entrare nel merito delle accuse. “Se i parenti hanno mosso delle contestazioni nei miei confronti, replicherò a queste nelle sedi opportune”.
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