Questa mattina in via Sedile di Porto, angolo via Mezzocannone, a Napoli, è stato eseguito lo sfratto esecutivo con la forza pubblica di Giusi B., una ultrasessantenne con depressione bipolare diagnosticata: secondo gli attivisti per il diritto alla casa, “un esempio plastico e drammatico delle fragilita’ sociali dell’emergenza sfratti in citta’, con oltre diecimila notifiche esecutive nel 2022.
“E’ uno di quei casi particolarmente fragili in cui abbiamo ripetutamente sollecitato una risposta dell’amministrazione comunale – afferma Alfonso De Vito degli sportelli per il diritto alla casa- ma al momento l’unica soluzione prospettata, una stanza comune del dormitorio di piazza Grande Archivio, dove le verrebbe sottratto anche il cane (unico affetto della sua vita) e’ improponibile per le sue condizioni.
E pur disponendo di una piccola pensione di invalidità le immobiliari scappano quando approfondiscono i motivi dell’invalidità.
Il disagio mentale si dimostra uno stigma insuperabile. Facciamo appello al sindaco di intervenire: in questi casi emerge l’impreparazione della città che da anni non dispone di strutture adeguate ad assorbire l’emergenza abitativa, specie quando si coniuga con la fragilita sociale”.
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