Venerdì scorso poco prima della mezzanotte, un boato squarciò il silenzio della notte in via Cavalleggeri a Napoli.
Un ordigno, presumibilmente una bomba carta, esplose in Viale Cavalleggeri D’Aosta, tra i quartieri di Fuorigrotta e Bagnoli. Furono danneggiati due esercizi commerciali.
L’obiettivo dell’attentato era un bar che ad inizio ottobre subì una prima intimidazione, quella volta incendiaria.
Ad una settimana dall’attentato, Pino Grazioli ha ricevuto importanti informazioni sulle mani che hanno posizionato l’ordigno. Si tratterebbe di due persone appartenenti al Clan Esposito. Uno dei due sarebbe un elemento di primo piano del clan. Per chi non lo sapesse, non è la prima volta che parliamo di questa organizzazione criminale. Cristian Esposito, figlio del boss Massimiliano, è il famoso detenuto del carcere di Asti che abbiamo fatto scoprire più volte in possesso di smartphone in cella.
La bomba al bar in via Cavalleggeri d’Aosta rientrerebbe nello scontro tra il clan Esposito e i Giannelli per il controllo dell’area occidentale di Napoli. Le indagini sono affidate alla Squadra Mobile.