La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta sulla morte di neonata avvenuta lo scorso 11 agosto all’ospedale Cannizzaro, in seguito ad un esposto presentato nei giorni scorsi dalla mamma e dal papà della bimba.
Ieri la coppia era stata convocata e sentita dagli inquirenti negli uffici della stessa Procura, per fare piena luce sul decesso della loro primogenita: nella circostanza è stata richiesta, e messa da loro a disposizione per le indagini, tutta la documentazione clinica in loro possessore.
Secondo i legali della famiglia la piccola “era nata un po’ prematura ma la gravidanza era in stato avanzato, il parto era andato bene e la bimba aveva tantissime possibilità di salvarsi, se non fosse stata colpita da una infezione: un batterio contratto in ospedale, da dove non è mai uscita, che se l’è portata via in meno di un mese”.
“La bimba è nata sana, pesava un chilo e 316 grammi ed è stata ovviamente posta in incubatrice nel reparto di terapia intensiva neonatale. Ma a una decina di giorni dalla nascita una dottoressa ha riferito loro il forte sospetto che la figlioletta fosse stata colpita da un’infezione che il personale non era stato ancora in grado di identificare. Dopo quattro giorni di spasmodica attesa, in cui la mamma e il papà potevano comunque vedere e toccare, con le opportune accortezze, la loro bimba in incubatrice, purtroppo la conferma è arrivata. Il 30 luglio la stessa dottoressa ha comunicato alla coppia che la neonata era positiva al Serratia Marcescens, un batterio dai gravissimi effetti che non dovrebbe essere presente in ambienti come gli ospedali, tanto più nelle terapie intensive che dovrebbero essere sterili, ma che purtroppo è oggi responsabile di un’ampia gamma di infezioni nosocomiali ed è spesso causa di focolai ad alto tasso di mortalità ospedaliera, sia nei pazienti adulti sia proprio in quelli pediatrici”.
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