Due uomini, tenendo dei palloncini, si sono avvicinati a Kata, la bambina scomparsa dall’ex hotel Astor a Firenze. Chiedevano informazioni sullo zio, fratello della madre della bambina. Questo dettaglio è stato confermato da un’altra bambina che stava giocando con Kata nel cortile. Attualmente, gli investigatori dei carabinieri stanno valutando le informazioni fornite dal fratello della piccola. Il caso di Kata, scomparsa dal 10 giugno, si sta arricchendo di dettagli controversi che potrebbero supportare l’ipotesi di un racket degli affitti all’interno dell’ex hotel Astor. Questa teoria è considerata prioritaria dalla pm antimafia Christine von Borries, dal sostituto Giuseppe Ledda e dal procuratore aggiunto Luca Tescaroli.
Le parole del fratello di Kata sono state riportate dal Corriere Fiorentino durante l’ascolto dei pubblici ministeri, con il sostegno di una psicologa. Dopo il corteo tenuto dalla comunità peruviana mercoledì sera, il padre di Kata ha dichiarato: “L’hanno rapita, è stato tutto pianificato. Non ci sono telecamere. Sanno cosa hanno fatto, loro”. L’uomo ha escluso la possibilità di una vendetta o una punizione nei confronti della sua famiglia, e si è detto sicuro che la bambina sia ancora viva. Gli inquirenti stanno esaminando i video provenienti dalle telecamere di sorveglianza della zona, concentrandosi anche sui filmati del giorno precedente, al fine di determinare se i due uomini fossero già presenti nei dintorni.
Tra i filmati analizzati è emerso uno mercoledì, che mostra Kata allontanarsi dal gruppo di bambini con cui stava giocando e dirigendosi da sola verso l’uscita laterale dello stabile, alle 15:01 di sabato pomeriggio, per poi tornare nel cortile dell’ex albergo. I carabinieri stanno continuando a raccogliere testimonianze da tutti gli occupanti dell’edificio, nella speranza di ottenere una ricostruzione più chiara delle dinamiche legate al racket che sembrerebbe essere sorto all’interno dell’ex hotel, coinvolgendo in parte la famiglia di Kata. Attiva le notifiche sul sito web per rimanere sempre aggiornato. Per seguire le nostre dirette visita la pagina Facebook Pino Grazioli Giornalista.