Un importante sviluppo nell’indagine sull’omicidio di Gennaro Ramondino, il ventenne ucciso e bruciato a Pianura, Napoli. La polizia ha arrestato un 16enne, sospettato di essere l’esecutore materiale del delitto. Il giovane, già coinvolto in indagini su una sparatoria avvenuta a maggio, è ora accusato di aver partecipato all’omicidio, inquadrato nel contesto della faida criminale che infesta il quartiere.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Napoli, si stanno concentrando su più sospettati legati ai clan che dominano Pianura. Il 16enne ha ammesso alcuni addebiti in precedenti interrogatori, ma per quanto riguarda l’omicidio di Ramondino si è avvalso della facoltà di non rispondere. La vittima sarebbe stata coinvolta in faide locali, rendendolo un obiettivo in una guerra di potere tra gruppi camorristici rivali.
Gli inquirenti proseguono le loro attività investigative per fare piena luce su questo delitto che ha scosso profondamente la comunità di Pianura. L’arresto del giovane rappresenta un passo decisivo verso la giustizia, ma le indagini non si fermano qui, dato il contesto complesso delle tensioni tra i clan locali.