La Procura di Napoli Nord ha assegnato l’incarico al medico legale per eseguire l’autopsia sui corpi di Luigi Cammisa e Brigida Pesacane, avvenuta presso l’ospedale di Giugliano.
Non si prevedono particolari novità dall’esame, poiché dalle prime indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Giugliano è emerso che entrambe le vittime sono state colpite da proiettili dello stesso calibro. Ciò indica che Caiazzo ha utilizzato un’unica pistola per commettere entrambi gli omicidi. Cammisa è stato colpito almeno sette volte, mentre Brigida ha subito cinque colpi. Al momento, l’arma non è stata ancora trovata.
Caiazzo ha ammesso di aver ucciso Cammisa, il cui omicidio è avvenuto in strada, nella piazzetta Sant’Antonio. Tuttavia, sostiene di non ricordare nulla del secondo delitto, quello di Maria Brigida, avvenuto nella sua casa mentre lei era in bagno e i suoi figli piccoli, nipoti di Caiazzo, dormivano. I carabinieri hanno recuperato e sequestrato il cellulare di Caiazzo, che potrebbe fornire ulteriori elementi per completare il quadro delle prove, che sembra però essere già abbastanza definito. Il movente del duplice omicidio sembra essere l’ossessione di Caiazzo per una presunta relazione extraconiugale tra i due cognati e il desiderio di preservare l’onore dei propri figli, Anna e Alfonso, che erano rispettivamente sposati con le vittime Luigi e Brigida.
Dalle testimonianze dei figli di Caiazzo e della moglie è emerso che l’uomo sembrava essere affascinato da Brigida, tanto da visitare spesso la sua casa. Al momento, Caiazzo si trova in carcere come presunto omicida di 44 anni. Egli svolgeva lavori occasionali e dipendeva dal reddito di cittadinanza. Attualmente, viene sottoposto a stretta sorveglianza. Attiva le notifiche sul Sito Web per rimanere sempre aggiornato. Per seguire le nostre dirette visita la nostra pagina Facebook Pino Grazioli Giornalista.