Nella serata di ieri, la puntata di “Chi l’ha visto?” ha preso avvio con un’intervista esclusiva a Salvatore Parolisi, l’ex militare condannato in via definitiva per l’omicidio della moglie, Melania Rea. Nel 2011, la tragica vicenda ha scosso l’opinione pubblica quando Melania è stata uccisa con 35 coltellate nel bosco di Colle San Marco, nel Teramano.
Dopo aver trascorso 12 dei 20 anni di carcere inflitti dalla sentenza, Salvatore Parolisi si trovava in permesso premio al momento dell’intervista, e le telecamere del programma condotto da Federica Sciarelli lo hanno raggiunto in quel momento. Nonostante la sua condanna definitiva, l’ex militare, Salvatore Parolisi, continua a sostenere la propria innocenza. Durante l’intervista alle telecamere di Rai 3, ha ribadito di non aver mai visto prove concrete a suo carico nel caso dell’omicidio della moglie, Melania Rea. Ha espresso il suo punto di vista con convinzione, affermando di aver sempre dichiarato la sua innocenza sia al giudice che come uomo, militare e padre. Parolisi ha sfidato le autorità a dimostrare la sua colpevolezza in modo inconfutabile, affermando che se avesse commesso un simile atto, avrebbe accettato un’ergastolo.
Parolisi ha discusso del suo rapporto con la moglie Melania, originaria di Somma Vesuviana, esprimendo i suoi pensieri: “La vita non è fatta per essere vissuta in modo inerte; è un insieme di valori e l’amore ti dà la forza di andare avanti. Per me, il matrimonio era la realizzazione di un sogno”, ha detto. “Ma la verità è che non potevo nemmeno condividere il letto con mia moglie. Spesso, quando tornavo a casa, sua madre dormiva con lei. Abbiamo avuto litigi anche al telefono perché lei non veniva da me. Non avrei mai tradito la sua fiducia, il primo anno ad Ascoli ho resistito, ma sono rimasto deluso dal fatto di non avere una connessione emotiva con lei”.
L’uomo ha anche parlato della sua relazione con Ludovica, definendola “solo una scappatella”. Successivamente, ha menzionato la possibilità di poter lasciare il carcere in anticipo qualora trovasse un impiego: “Mi mancano ancora 4 anni, che dovrei scontare l’anno prossimo. Se riuscissi a trovare un lavoro, potrei ottenere la libertà condizionale. Ma chi mi darebbe un’opportunità? Guadagno solamente 800 euro e quando sentono il mio nome e cognome, le persone scappano”. Attiva le notifiche sul Sito Web per rimanere sempre aggiornato. Per seguire le nostre dirette visita la nostra pagina Facebook Pino Grazioli News.