Patrick Zaki, studente dell’Università di Bologna e attivista per i diritti umani, è stato condannato a tre anni di carcere in Egitto. La sentenza è stata pronunciata dai giudici del Tribunale egiziano di Mansura per il suo coinvolgimento in un caso riguardante la diffusione di notizie false su un attentato dell’Isis e due casi di discriminazione contro i copti, la comunità cristiana d’Egitto. Il processo ha avuto undici udienze ed è terminato oggi con la decisione definitiva.
Considerando il periodo di custodia cautelare già scontato, Patrick Zaki dovrà trascorrere ancora un anno e due mesi di carcere. L’avvocato difensore Hazem Salah ha fornito questa precisazione riguardo alla pena. La sentenza non è soggetta ad ulteriori appelli e Patrick Zaki è stato arrestato direttamente in tribunale in preparazione del suo trasferimento alla stazione di polizia di Gamasa e poi al carcere, come confermato dai suoi avvocati presenti al momento del verdetto. Durante l’arresto, è stato portato via dall’aula passando attraverso la gabbia degli imputati, mentre all’esterno c’erano le grida della madre e della fidanzata che lo attendevano.
L’intera vicenda giudiziaria di Patrick Zaki era iniziata con il suo fermo il 7 febbraio 2020 e la formalizzazione dell’arresto il giorno successivo. Il processo è durato circa tre anni e mezzo, di cui quasi un anno già trascorso in carcere. La sua detenzione è stata oggetto di numerose proteste e pressioni internazionali, soprattutto dall’Italia, dove Zaki stava studiando. La liberazione di Patrick Zaki era avvenuta solo a seguito di queste iniziative internazionali. Attiva le notifiche sul Sito Web per rimanere sempre aggiornato. Per seguire le nostre dirette visita la nostra pagina Facebook Pino Grazioli News.