Il caso di Rosa Vespa, la donna che ha confessato il rapimento di una neonata, si arricchisce di un nuovo capitolo: l’ avvocato difensore ha richiesto una perizia psichiatrica per valutare le sue condizioni mentali. L’’esame medico-legale servirà a determinare se Rosa fosse in grado di intendere e volere al momento del gesto e a identificare eventuali problemi psicologici che possano aver influito sulle sue azioni.
A prendere le difese della donna e’ anche il marito, Acqua Moses, che ha dichiarato: Non ho mai visto nessun segnale di pazzia. Mia moglie non è pazza. Una posizione che evidenzia lo sconcerto della famiglia per quanto accaduto e lascia aperti interrogativi sulle motivazioni dietro il gesto.
La vicenda e i prossimi passi
Il rapimento della neonata ha suscitato clamore e indignazione, portando all’ apertura di un’indagine approfondita. Con la richiesta della perizia psichiatrica, il processo si concentra ora sullo stato mentale della donna, un elemento cruciale per stabilire eventuali responsabilità penali e valutare possibili attenuanti.
Gli esperti incaricati dovranno analizzare il quadro psicologico di Rosa Vespa e fornire risposte sui fattori che potrebbero aver contribuito al suo comportamento. Intanto, il caso continua a sollevare domande e a dividere l’opinione pubblica.