Dal 1 gennaio 2024 il Reddito di cittadinanza viene abrogato per tutti – occupabili e non – sostituito tout court da una nuova riforma, “perché serve un cambiamento a 360 gradi”, hanno commentato fonti del governo.
La battaglia più dura è stata proprio quella su questa misura, con Lega e Forza Italia inclini a una soluzione soft rispetto a quella prospettata da Fratelli d’Italia per chiudere sostanzialmente subito, sostiene FdI, con un provvedimento assistenzialista che ha disincentivato il lavoro. La Lega fino all’ultimo proponeva un’uscita più graduale.
L’ipotesi di una cancellazione immediata del beneficio già dal 1° gennaio ’23 (che avrebbe permesso di risparmiare 1,8 miliardi) è apparsa troppo radicale. Una mediazione proposta dalla ministra del Lavoro, Maria Elvira Calderone, prevedeva un anno “cuscinetto” (fino al 31 dicembre 2023), in cui inserire i lavoratori occupabili nel mondo del lavoro (circa 650 mila degli attuali percettori del Reddito). Alla fine il governo ha deciso di ridurre questa finestra a otto mesi e il beneficio si perderà già al primo rifiuto, anche di un impiego per pochi giorni. Il risparmio atteso è stimato di 734 milioni di euro.
Dopo il consiglio dei ministri che si è svolto la scorsa notte, questa mattina la premier Giorgia Meloni ha illustrato in conferenza stampa tutti gli altri aspetti della manovra economica che adesso dovrà essere approvata dalla Camera e dal Senato.
Continua a seguire le nostre dirette anche sul sito oppure sulle nostre pagine Facebook