Aveva inoltrato all’Inps la domanda per richiedere il reddito di cittadinanza ed era anche riuscito ad ottenerlo, peccato che fosse titolare insieme al marito di ben nove autovetture, le stesse che a quanto pare si era “dimenticata” di dichiarare nella documentazione.
Protagonista della vicenda è una donna di 36 anni originaria della Romania, ma residente a Perugia, che è stata accusata di aver percepito senza averne alcun diritto quasi 14mila euro e dovrà adesso difendersi dall’accusa di truffa aggravata. Questo perché, “in qualità di richiedente il reddito di cittadinanza, poneva in essere artifizi e raggiri” consistiti nell’allegare alla domanda un calcolo Isee non corrispondente a quello reale.
Secondo la normativa che disciplina l’assegnazione del Reddito di Cittadinanza, possono beneficiarne chi possiede un patrimonio mobiliare non superiore a 6mila euro, che può essere incrementato in funzione del numero dei componenti del nucleo familiare (fino a 10mila euro e mille euro in più per ogni figlio oltre il secondo) e in caso di eventuali disabilità (5mila euro in più). Nessun componente del nucleo familiare deve poi essere intestatario di autoveicoli immatricolati negli ultimi sei mesi, con il limite che sale a due anni in caso di mezzi con cilindrata superiore a 1600 cc.
Ed è proprio questo che gli inquirenti contestano alla trentaseienne rumena: per la procura di Perugia infatti, la donna avrebbe nascosto il fatto di essere proprietaria di due macchine e che il marito fosse proprietario di sette vetture, inducendo così in errore i pubblici ufficiali in servizio presso la sede dell’Inps.
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