Oggi, 19 settembre, Napoli celebra una delle sue ricorrenze più sentite: il miracolo di San Gennaro. Questa giornata è dedicata al patrono della città e della Campania, noto per la liquefazione del suo sangue, contenuto in due ampolle custodite nel Duomo di Napoli. Il miracolo avviene durante tre occasioni annuali, la principale proprio il 19 settembre, anniversario del martirio del santo.
San Gennaro fu decapitato nel 305 d.C. per la sua fede cristiana e le sue reliquie sono al centro di un culto che mescola fede e tradizione. Il suo sangue, secondo la tradizione, si sciolse per la prima volta nel 1389 quando le sue reliquie furono traslate a Napoli. Questo evento è visto dai napoletani come un segno di buon auspicio: se il sangue si liquefa, è considerato un simbolo di protezione per la città. Al contrario, quando il miracolo non avviene, è spesso considerato presagio di sventura, come accaduto in anni difficili come il 1980, prima del terremoto in Irpinia, e nel 2020 durante la pandemia.
Il rito è profondamente radicato nella cultura napoletana e si svolge con una solenne processione e una messa nella Cattedrale di Napoli. Alle 9:45 le ampolle vengono estratte dalla cassaforte e portate sull’altare, con migliaia di fedeli e turisti che attendono in trepidazione. Il miracolo, che spesso avviene in pochi minuti, viene subito annunciato dall’arcivescovo e le ampolle vengono esposte ai fedeli.
San Gennaro rappresenta non solo un santo venerato, ma una figura che incarna il legame storico e spirituale della città con le sue radici cristiane e popolari. La fede in questo miracolo, che sfida spiegazioni scientifiche certe, continua a rafforzare il senso di identità e protezione per i napoletani